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Riqualificazione delle collaborazioni: individuati gli indici

Riqualificazione delle collaborazioni: individuati gli indici 

 

Corte di Cassazione Ordinanza n. 1095 del 16 gennaio 2023

 

La Corte di Cassazione, con Ordinanza n. 1095 del 16 gennaio 2023, ha stabilito quali sono

 gli indici di subordinazione a cui fare riferimento per la riqualificazione delle collaborazioni 

in relazione a contratti di lavoro autonomo. In particolare, gli Ermellini individuano l'oggetto

 della collaborazione, il compenso giornaliero, l'assenza del rischio economico, il controllo 

orario della prestazione del collaboratore da parte del committente e infine la disponibilità a

 lavorare nelle fasce orarie richieste.

la Corte di Cassazione ha affermato che a fronte di contratti di lavoro autonomo dei quali 

non si riesce a stabilire la etero-direzione, la natura subordinata del rapporto può trarsi 

da alcuni indici:

  1. oggetto generico della collaborazione indicato nel contratto;
  2. compenso commisurato alle giornate lavorative;
  3. assenza di rischio economico per il lavoratore;
  4. controllo orario e giornaliero della prestazione del collaboratore da parte del committente;
  5. disponibilità ad operare nelle fasce orarie richieste.

 

Dall’ordinanza …….  Omissis  …… al punto 4.1. si evidenza

Secondo un costante orientamento di questa Corte, quanto allo schema normativo di cui

all’art. 2094 c.c., costituisce elemento essenziale, come tale indefettibile, del rapporto di

 lavoro subordinato, e criterio discretivo, nel contempo, rispetto a quello di lavoro autonomo, 

la soggezione personale del prestatore al potere direttivo, disciplinare e di controllo del datore

di lavoro, che inerisce alle intrinseche modalità di svolgimento della prestazione lavorativa 

e non già soltanto al suo risultato. Tale assoggettamento non costituisce un dato di fatto

 elementare quanto piuttosto una modalità di essere del rapporto potenzialmente desumibile da un complesso di circostanze; sicché, ove esso non sia agevolmente apprezzabile, è possibile fare riferimento, ai fini qualificatori, ad altri elementi (come, ad esempio, la continuità della prestazione,

il rispetto di un orario predeterminato, la percezione a cadenze fisse di un compenso prestabilito, 

l’assenza in capo al lavoratore di rischio e di una seppure minima struttura imprenditoriale)

, che hanno carattere sussidiario e funzione meramente indiziaria. Tali elementi, lungi 

dall’assumere valore decisivo ai fini della qualificazione giuridica del rapporto, costituiscono 

indizi idonei ad integrare una prova presuntiva della subordinazione, a condizione che essi 

siano fatto oggetto di una valutazione complessiva e globale (così, ex plurimis,

 Cass. civ., sez. lav., 27.9.2019, n. 24154, ed ivi in motivazione i precedenti di legittimità, 

anche a Sezioni Unite, in senso conforme).

 

Il contratto co co co, come predisposto e pubblicato sul sito www.fidef.it , 

contiene tutti gli elementi atti a soddisfare i requisiti di validità dello stesso,

 come previsto anche dal CCNL FIDEF.


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