Certificazione delle competenze - Linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici nell’ambito del Sistema nazionale
Linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari nell’ambito
del Sistema nazionale di certificazione delle competenze
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 13 del 18 gennaio 2021 il Decreto 5 gennaio 2021 di adozione delle Linee guida che rendono operativo il Sistema nazionale di certificazione delle competenze.
Le Linee guida hanno una valenza strategica in quanto rappresentano il
provvedimento che rende operativo il Sistema nazionale di certificazione delle
competenze, di cui all'art. 4, comma 58, della Legge 28 giugno 2012, n. 92 e al
citato Decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13, inserendosi nell'ambito del
più ampio processo nazionale per il diritto individuale
all'apprendimento permanente. In tale contesto il riconoscimento e la
certificazione delle competenze, acquisite dall'individuo in contesti formali, non formali e informali, insieme alla
realizzazione di reti territoriali e alla realizzazione della dorsale
informativa unica mediante l'interoperabilità delle banche dati centrali e
territoriali esistenti, sono determinanti per favorire e sostenere un concreto incremento della partecipazione delle persone
alla formazione, nonché una spendibilità delle competenze acquisite anche in
contesti informali e non formali all'interno del mercato del lavoro.
La messa a regime dei servizi di individuazione e validazione e
certificazione delle competenze, negli ordinamenti e nelle politiche,
costituisce una leva strategica essenziale per l'innalzamento dei livelli di
qualificazione e occupabilità, per la competitività e produttività delle imprese
e delle professioni e per l'ammodernamento e l'efficacia dei servizi e delle
misure di politica attiva del lavoro.
I servizi di individuazione e validazione e certificazione delle competenze
saranno anche un importante fattore di innovazione dei sistemi educativi e
formativi, favorendo la personalizzazione degli apprendimenti in contrasto
all'insuccesso e alla dispersione e facilitando le transizioni dallo studio al
lavoro attraverso una progettazione dell'offerta
educativa e formativa arricchita e integrata dall'apporto di una più vasta
compagine di soggetti, quali ad esempio le imprese e le associazioni
professionali, gli enti espressione della bilateralità o le organizzazioni del
volontariato e del terzo settore.