Istanza al Governo: Richiesta Urgente di Interventi a favore degli Enti Gestori dei corsi di “istruzione non formale” per i sostegno del lavoro, dell’economia e delle politiche sociali. -
Avv. Giuseppe Conte
Presidente Consiglio dei Ministri presidente@pec.governo.it
All’On. Lucia Azzolina
Ministro Istruzione Università e Ricerca segreteria.particolare.
All’On. Nunzia Catalfo
Ministro del Lavoro
All’On. Stefano Patuanelli
Ministro Sviluppo Economico segreteria.capogabinetto@mise.
All’On. Roberto Gualtieri
Ministro dell’Economia e Finanze segreteria.capogabinetto@mef.
Ogg.: DCPM Ristori - Richiesta Urgente di Interventi a favore degli Enti Gestori dei corsi di “istruzione non formale” per i sostegno del lavoro, dell’economia e delle politiche sociali. -
Illustrissimi,
la scrivente Federazione e le Organizzazioni sindacali CIU-Unionquadri (membro del CNEL e CESE). FLA e Confal-Scuola evidenziano che le attività corsuali di “istruzione non formale” già provate dall’inattività del periodo febbraio giugno, sono a rischio chiusura, recando un ulteriore danno anche ai dipendenti ed ai frequentanti i corsi.
La presente è condivisa anche da numerose realtà rappresentative del comparto.
La FIDEF - Federazione di Scuole ed Enti di Istruzione e Formazione - organizzazione nazionale di categoria che ha ottenuto dal Ministero del Lavoro il riconoscimento di “organizzazione rappresentativa a livello nazionale”, rientrando così le Federazioni datoriali “comparativamente più rappresentativa” del settore”. Essa riunisce sotto la propria sigla Istituti d’istruzione non formale, evidenzia con i DPCM mentre si è decretando la chiusura della didattica in presenza, non include le predette scuole tra i beneficiari dalle misure si sostegno “cosidette Ristori”
Viene completamente ignorata la nostra categoria. Riteniamo che trattasi di una grave, inammissibile ingiusta omissione, mentre, vengono attratti dal beneficio, tra gli altri, finanche “sexy shop, agenzie matrimoniali, attività di tatuaggio e piercing, negozi di animali e dog sitter e negozi di armi”.
Come è noto si tratta di attività corsuali che rientrano nel sistema articolato e coerente del lifelong learning, così come individuato dall’Unione Europea, quale “formazione lungo tutto l’arco della vita” e ribadito dal Consiglio Europeo di Lisbona e dalla “Dichiarazione di Copenhagen”.
L’emergenza sanitaria ha imposto la cessazione di ogni attività didattica già dal mese di marzo,, In Italia sono circa 30mila gli Enti gestori erogatori di corsi di “istruzione e formazione permanente” che occupano circa 110.000 addetti ed operano nell’ambito dello formazione tesa allo sviluppo socio-culturale.
E’ da tenere nella giusta considerazione l’importanza che i predetti corsi rivestono per il radicamento e la diffusione dei servizi di istruzione e formazione. Corsi che non vanno confusi con quelli dell’istruzione formale (scuola elementare, media e superiore) , i quali si concludono con il conseguimento di un diploma o di una qualifica professionale.
Si chiede al Governo di dare la giusta attenzione a tutti gli attori coinvolti ed al ruolo delle parti sociali, provvedendo ad inserire anche le attività di cui trattasi, allargando la platea al codice ATECO 855930 (Scuole e Corsi di Lingua) ed al codice 85.59.2 (Corsi di formazione e corsi di aggiornamento professionale), affinché anch’esse possano beneficiare dei cosiddetti “ristori”.
Nella certezza che la presente istanza venga tenuta nella giusta considerazione, restando disponibili a fornire ogni elemento utile a supporto.
In attesa di conoscere determinazioni al riguardo, sii porgono deferenti saluti.
Roma li 12.11.2020
www.fidef.it