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Appello al Governo: Occore decretare la ripresa delle attività dei corsi di “istruzione non formale” (lingua, informatica, ecc.

Illustre prof.Avv. Giuseppe Conte Presidente Consiglio dei Ministri segreteriadica@governo.it
All’On. Lucia Azzolina Ministro Istruzione Università e Ricerca segreteria.particolare.ministro@istruzione.it
All’On.Nunzia Catalfo  Ministro del Lavoro segrgabinetto@lavoro.gov.it
All’On. Stefano Patuanelli  Ministro Sviluppo Economico segreteria.capogabinetto@mise.gov.it  
All’On. Roberto  Gualtieri Ministro dell’Economia e Finanze segreteria.capogabinetto@mef.gov.iE, p.c.Alla Conferenza delle Regionie delle Province autonome,conferenza@regioni.it

Ogg.: Richiesta Urgente  di ripresa delle  attività degli Enti Gestori dei corsi di “istruzione non formale” a sostegno del  lavoro, dell’economia e delle politiche sociali - Misure di Sicurezza  previste dall’art. 2  D.L. del 25 marzo 2020 n. 19.

    Illustrissimi,

la scrivente Federazione e le Organizzazioni sindacali CIU-Unionquadri (membro del CNEL e CESE). FLA e ConfalScuola evidenziano che le attività corsuali di “istruzione non formale” sono a rischio chiusura, recando un ulteriore danno anche ai frequentanti i corsi che, da marzo, sono  in attesa tra l’altro degli esami finali di “Certificazione”.
La presente richiesta è stata concordata anche con numerose realtà rappresentative del comparto, tra le quali Cambridge Assessment English part of the University of Cambridge, AIBSE (Associazione Internazionale British Schools of English), AISLi, Associazione Italiana Scuole di Lingue.
La FIDEF, Federazione di Scuole ed Enti di Istruzione e Formazione, riunisce sotto la propria sigla Istituti d’istruzione non formale presenti su tutto il territorio nazionale ed evidenzia che le Attività Economiche, Produttive, ricreative e di Servizi”, avendo ottenuto la regolamentazione delle “Misure di Sicurezza” e nel rispetto delle “linee di indirizzo per la riapertura, possono ripartire dal 18 maggio, mentre viene completamente ignorato l’importante ruolo del comparto “Scuole ed Agenzie di Istruzione non formale” (corsi di Lingue, informatica, ecc.).

 Detti corsi, già indispensabili prima della pandemia, si rendono maggiormente necessari per l’adattamento alle nuove esigenze emergenti dal mutato scenario dei bisogni, sia culturali che lavorativi.
Sono attività corsuali che rientrano nel sistema articolato e coerente del lifelong learning, così come individuato dall’Unione Europea, quale “formazione lungo tutto l’arco della vita” e ribadito dal Consiglio Europeo di Lisbona e con la “Dichiarazione di Copenhagen”.
L’emergenza sanitaria ha imposto la cessazione di ogni attività didattica già dal mese di marzo, determinando nocumento ai frequentanti i corsi e l’impossibilità di far loro sostenere gli esami di Certificazione, che ne documenti le competenze maturate. Particolare importanza riveste la “certificazione del livello di competenza linguistica”  per gli studenti che devono documentarne il possesso, per l’iscrizione all’ anno accademico 2020/2021, sia ad università italiane che estere. Detto requisito è richiesto anche nel mondo del lavoro.
In Italia sono circa 30mila gli Enti gestori erogatori di corsi di “istruzione e formazione permanente” occupano circa 110.000 addetti, che operano nell’ambito dello  formazione tesa allo sviluppo socio-culturale.
E’ da tenere nella giusta considerazione, l’importanza che i predetti corsi rivestono per il radicamento e la diffusione dei servizi di istruzione e formazione, diversamente da quelli dell’istruzione formale che erogano corsi regolari, che si concludono con il conseguimento di  un diploma o di una qualifica professionale.
I corsi di cui si chiede la ”regolamentazione delle misure di sicurezza”, vengono erogati con orario di presenza in aula, che varia da una a massimo di due ore, con in media di 12 discenti in aula.
Occorre che il Governo garantisca la giusta attenzione a tutti gli attori coinvolti ed al ruolo delle parti sociali, ponendo in atto gli strumenti necessari alla ripresa dell’attività, onde evitare la chiusura  definitiva delle attività corsuali tese, tra l’altro, alla occupazione duratura e alla creazione di “ponti” verso opportunità di un lavoro di qualità.

Il Governo non può non dettare le Linee guida inerenti le misure di sicurezza di questo importante comparto, derogando così ai principi fondamentali della Costituzione, quali la libertà della cultura, della formazione continua e dell’insegnamento e vorrà con il prossimo decreto Regolamentare le misure da adottare, per la ripresa delle attività, sensi dell’art. 2 D.L. del 25 marzo 2020, n.19.

Nella certezza che la presente istanza venga tenuta nella giusta considerazione, restando disponibili a fornire ogni elemento utile a supporto, si porgono deferenti saluti.

Roma li 18 maggio 2020                                                          
                                              IL PRESIDENTE NAZIONALE  (Dott. Lucantonio Paladino)

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