Appello al Governo: Occore decretare la ripresa delle attività dei corsi di “istruzione non formale” (lingua, informatica, ecc.
All’On. Lucia Azzolina Ministro
Istruzione Università e Ricerca segreteria.particolare.ministro@istruzione.it
All’On.Nunzia Catalfo Ministro del Lavoro segrgabinetto@lavoro.gov.it
All’On. Roberto Gualtieri Ministro dell’Economia e Finanze segreteria.capogabinetto@mef.gov.iE, p.c.Alla
Conferenza delle Regionie delle Province autonome,conferenza@regioni.it
Ogg.: Richiesta Urgente di ripresa
delle attività degli Enti Gestori dei
corsi di “istruzione non formale” a sostegno del lavoro, dell’economia e delle politiche
sociali - Misure di Sicurezza previste
dall’art. 2 D.L. del 25 marzo 2020 n. 19.
Illustrissimi,
la scrivente Federazione e le
Organizzazioni sindacali CIU-Unionquadri (membro del CNEL e CESE). FLA e ConfalScuola evidenziano che le attività corsuali di “istruzione
non formale” sono a rischio
chiusura, recando un ulteriore danno anche ai frequentanti i corsi che, da
marzo, sono in attesa tra l’altro degli
esami finali di “Certificazione”.
La presente richiesta è stata concordata anche con numerose realtà
rappresentative del comparto, tra le quali Cambridge Assessment English part
of the University of Cambridge, AIBSE (Associazione Internazionale
British Schools of English), AISLi, Associazione Italiana Scuole di
Lingue.
La FIDEF, Federazione di Scuole ed Enti di Istruzione e Formazione,
riunisce sotto la propria sigla Istituti d’istruzione non formale presenti su
tutto il territorio nazionale ed evidenzia che le Attività Economiche, Produttive, ricreative e di Servizi”, avendo ottenuto la
regolamentazione delle “Misure di Sicurezza” e nel rispetto delle “linee
di indirizzo per la riapertura, possono ripartire dal 18 maggio, mentre viene completamente ignorato
l’importante ruolo del comparto “Scuole ed
Agenzie di Istruzione non formale” (corsi
di Lingue, informatica, ecc.).
Sono attività corsuali che
rientrano nel sistema articolato e coerente del lifelong learning, così come individuato dall’Unione Europea, quale
“formazione
lungo tutto l’arco della vita” e ribadito dal Consiglio
Europeo di Lisbona e con la “Dichiarazione di Copenhagen”.
L’emergenza sanitaria ha
imposto la cessazione di ogni
attività didattica già dal mese di marzo, determinando nocumento ai
frequentanti i corsi e l’impossibilità di far loro sostenere gli esami di Certificazione,
che ne documenti le competenze maturate. Particolare importanza riveste la “certificazione
del livello di competenza linguistica” per gli studenti che devono documentarne il
possesso, per l’iscrizione all’ anno accademico 2020/2021, sia ad università italiane
che estere. Detto requisito è richiesto anche nel mondo del lavoro.
In Italia sono
circa 30mila gli Enti
gestori erogatori di corsi di
“istruzione e formazione permanente” occupano circa 110.000 addetti, che operano nell’ambito dello formazione tesa allo sviluppo socio-culturale.
E’ da tenere nella giusta
considerazione, l’importanza che i predetti corsi rivestono per il radicamento
e la diffusione dei servizi di istruzione e formazione, diversamente da quelli
dell’istruzione formale che erogano corsi regolari, che si concludono con il
conseguimento di un diploma o di una
qualifica professionale.
I corsi
di cui si chiede la ”regolamentazione delle misure di sicurezza”, vengono
erogati con orario di presenza in aula, che varia da una a massimo di due ore, con
in media di 12 discenti in aula.
Occorre che il Governo garantisca la giusta attenzione a tutti
gli attori coinvolti ed al ruolo delle parti sociali, ponendo in atto gli
strumenti necessari alla ripresa dell’attività, onde evitare la chiusura definitiva delle attività corsuali tese, tra
l’altro, alla occupazione duratura e alla creazione di “ponti” verso
opportunità di un lavoro di qualità.
Il Governo non può non dettare le Linee guida inerenti le misure di
sicurezza di questo importante comparto, derogando così ai principi
fondamentali della Costituzione, quali la libertà della cultura, della
formazione continua e dell’insegnamento e vorrà con il prossimo decreto Regolamentare le misure da adottare, per
la ripresa delle attività, sensi dell’art. 2 D.L. del 25 marzo 2020, n.19.
Nella certezza che la presente istanza venga tenuta nella giusta
considerazione, restando disponibili a fornire ogni elemento utile a supporto,
si porgono deferenti saluti.
Roma li 18 maggio 2020
IL PRESIDENTE NAZIONALE (Dott. Lucantonio Paladino)