La FIDEF sollecita il Governo e i Presidenti delle Regioni: Necessari ristori immediati per supportare le attività dei corsi di istruzione e formazione.
La Fidef sollecita il Governo e i Presidenti delle
Regioni: Necessanoi ristori immediati per
supportare le attività dei corsi di istruzione e formazione.
La FIDEF, Federazione che coordina le associazioni di categoria, che ha ottenuto dal Ministero del Lavoro il riconoscimento di “organizzazione nazionale datoriale comparativamente più rappresentativa del aettore”, sollecita il Governo ed i presidente di Regione per un immediato intervento di natura economica a favore dei gestori che erogano corsi diversi da quelli del Ministero della P.I., la cui attività sono limitata con il divieto di tenere le attività di docenza in presenza.
La FIDEF evidenzia la grande preoccupazione del perdurare dello stato di crisi del settore che è stato fortamente lesa anche per i macati interventi di "ristori" da parte del Governo.
Sollecita il Governo che, ad oggi, non ha tenuto in nessun conto della ricaduta drammatica sulla vita degli enti e sul piano occupazionale, nonche sul ruolo che la formazione permante, non formale, svolge.
Il settore
conta numero 34.484 Enti gestori e numero 112.799 addetti (dati Istat) e si stimano oltre 4.000.000 di discendi e non considerando che
trattasi
di corsi di studio diversi da quelli regolamentati dall’Autorità Scolastica,
quali quelli delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie e dei centri di
formazione Professionali. Trattasi di Corsi non
“ordinamentali” erogati nell’ambito del sistema articolato e coerente
di lifelong learning, tesi a garantire le condizioni di
apprendimento permanente a tutti i cittadini, di qualsiasi fascia d’età,
formazione culturale e condizione occupazionale.
Alla luce
di questa situazione di profondissima crisi, le associazioni di categoria chiedono che il Governo fornisca doverose e
puntuali rassicurazioni circa un’immediata messa in campo di ristori e della
loro quantificazione, onde evitare ulteriori penalizzazioni ed affinché venga
scongiurato il rischio, assai concreto, che intere attività vengano definitivamente cancellati, facendo
tra l’altro venir meno la possibilità di una formazione ed aggiornamento
culturale indispensabile, ancor più, alla fase evolutiva del mercato del lavoro
post-covid.