Decreto Ristori: le misure per il lavoro nel
testo del decreto-legge
Le
principali misure per il lavoro contenute nella bozza di decreto-legge.
Decreto
Ristori: quali sono le misure per il lavoro che possono interessare agli enti gestori di corsi non regolamenati.(formazione non formale).
Vediamo
quindi nel dettaglio quali sono le novità introdotte in ambito lavorativo nel
testo del Decreto Ristori 2020 (che trovate allegato a fondo pagina).
Decreto
Ristori: proroga cassa integrazione Covid
La
prima importante novità è la nuova proroga di 6 settimane della CIG. Al tal
fine, il Governo ha destinato 1,6 miliardi di euro. Il differimento
dell’integrazione salariale riguarda la CIGO, la CIGD e l’assegno ordinario.
Naturalmente l’intervento è limitato all’emergenza COVID-19. Inoltre, la cassa
integrazione va fruita, tra il 16 novembre 2019 e il 31 gennaio 2021, da parte:
- delle imprese
che hanno esaurito le precedenti settimane di cassa integrazione;
- delle imprese
soggette a chiusura o limitazione delle attività economiche.
È prevista
anche un’aliquota contributiva addizionale differenziata sulla base della
riduzione di fatturato. Non è dovuta nessuna aliquota, invece, per i datori di
lavoro che:
- hanno subito una
riduzione di fatturato pari o superiore al 20%;
- hanno avviato
l’attività dopo il 1° gennaio 2019.
Decreto
Ristori, proroga del blocco dei licenziamenti
In
extremis, trova spazio nel decreto legge anche la proroga del blocco dei
licenziamenti. La protesta dei sindacati, quindi, trova risposta con il
differimento del divieto di licenziamento, dal 31 dicembre 2020 fino al 31
gennaio 2021.
Esonero
versamenti contributivi
Altra
agevolazione, sempre in tema di lavoro, è l’esonero dal versamento dei
contributi previdenziali all’INPS, Sono interessati dall’esonero tutti coloro che hanno sospeso
o ridotto l’attività a causa dell’emergenza COVID, per un periodo massimo di 4
mesi.
L’agevolazione,
in particolare, è correlata alla perdita del fatturato. In altri termini,
l’esonero è pari:
- al 50% dei
contributi previdenziali per i datori di lavoro che hanno subito una
riduzione del fatturato inferiore al 20%;
- al 100% dei
contributi previdenziali per i datori che hanno subito una riduzione del
fatturato pari o superiore al 20%.
Non bisogna dimenticare che l’esonero è fruibile entro il 31 maggio 2021.
a cura della www.fidef.it